Claudio II

CLAUDIO II, DETTO IL GOTICO

images?q=tbn:ANd9GcRCOiMnDwd7PsXbbwMHCGJqFXUvHJQzjwGcB7UgkjDXOrDgLqn5 Claudio II, il cui nome completo era Marco Aurelio Valerio Claudio (in latino: Marcus Aurelius Valerius Claudius), valoroso generale sotto Decio, fu eletto dopo la morte di Gallieno nel luglio 268 dai soldati con l'approvazione del senato. Noto anche come il Gotico, è stato imperatore dal 268 alla sua morte; fu il primo degli illirici che nel III secolo cercarono di sistemare i gravi problemi dell'impero. Nacque probabilmente in Sirmia da famiglia illustre nel 213. Fu tribuno militare durante il regno di Decio (249-251), e si distinse per le sue capacità militari, particolarmente nella difesa delle Termopili contro i barbari nel 250. Sotto Valeriano (tra il 253 ed il 257 circa) fu tribuno della ”Legio V Martia” e poi governatore dell'illiria che difese per dieci anni dalla pressione dei Goti.

Proclamazione e governo dell’impero

Nel 268 era tribuno a Ticinum, quando fu assassinato Gallieno, figlio di Valeriano. Nello stesso anno fu eletto imperatore dall'esercito con l'approvazione del Senato. Fu un grande generale: cercò di risolvere la difficile situazione interna che colpì l'impero dal 235 al 284 in tutti i campi ( economico, sociale, militare ma anche politico-istituzionale) e contemporaneamente fronteggiò con energia le gravi invasioni barbariche, affrontando con successo diverse popolazioni che si erano riversate entro i confini dell'Impero in grandi battaglie campali. In particolare:
- sconfisse gli Alamanni con la Battaglia del lago Benaco, nei pressi del lago di Garda (268)
- affrontò i Goti che premevano particolarmente lungo i confini proprio durante il suo impero, oltrepassandolo con due differenti ondate: con la prima ondata occuparono la regione balcanica, con la seconda alcuni territori orientali dell’impero. Claudio con un abile mossa militare sconfisse inizialmente i Goti della seconda ondata e successivamente quelli della prima. Queste due grandi vittorie gli conferirono il soprannome di “Il Gotico“.

Politica interna

In politica interna riportò sotto l'autorità imperiale la Spagna e la Gallia Narbonese, mentre non riuscì a fare lo stesso con la Gallia e il Regno di Palmira.

Morte e successione

Morì prematuramente e inaspettatamente di peste a Sirmio nell'agosto del 270, quando si apprestava ad affrontare una nuova invasione di barbari che si ripresentavano minacciosi sul Danubio, mentre in oriente si facevano sempre più agguerriti i Persiani. Non si può tuttavia escludere che l'imperatore sia stato avvelenato per ordine di qualche rivale: infatti è possibile che qualche usurpatore (probabilmente Quintillio) lo avesse ucciso per impadronirsi del potere. La sua morte fu una disgrazia per l'impero romano che aveva finalmente trovato un uomo capace di accontentare tutti: senato, esercito e popolo. L'imperatore Costantino rivendicò in seguito una sua discendenza dal Gotico da parte materna: mancano tuttavia prove che possano confermare una simile parentela. Dopo di lui solamente il suo successore Aureliano ( tra gli imperatori del periodo di grande crisi prima di Diocleziano ) riuscì a riportare un po’ di ordine sul piano politico e militare.

images?q=tbn:ANd9GcR8B1nTLFKkjrPpDU7Y5j7sUUOZ3m7DtRuBySV0ZNQM6TWxWmk8zQClaudio II il Gotico su una moneta che ne celebra l'equità (AEQUITAS AUGUSTI).

Realizzato da
Federico Galli
Lorenzo Pistocchi
Daniele Di Biagio

Fonti
www.wikipedia.it;
www.romaspqr.it;
libro scolastico "Tutti i nostri passi", Zanichelli, seconda edizione, vol. II ;
appunti presi in classe durante la spiegazione della professoressa.